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Si è svolto il 21 giugno 2005, presso la sede dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti di Roma, Lungotevere Cenci, un incontro con Antonella Distante, autrice del libro “WORDBUSTER, il linguaggio dell’ICT”, edito dalla Casa Editrice Università “La Sapienza”.Presenti all’evento la stessa autrice del volume, docente di Inglese per scopi speciali all’Università La Sapienza di Roma, il professore ordinario direttore del Dipartimento di Lingue per le Politiche Pubbliche dell’Università La Sapienza, Giuseppe G.Castorina e il consigliere dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, docente di Diritto Europeo dell’Informazione e della Comunicazione all’Università Cattolica di Milano, Ruben Razzante. A concludere i lavori è stato il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca. Wordbuster (in italiano ‘acchiappaparole’) è non solo uno spunto metodologico alla ricerca ma motivo di riflessione sugli effetti della globalizzazione tecnologica sulla lingua italiana.“Questo lavoro – ha detto Antonella Distante - vuole sottolineare che è possibile rivalutare la nostra lingua. Non c'è nessun rifiuto dei forestierismi ma un invito ad un uso appropriato della lingua italiana senza depauperarla”. “Non c'è nessun purismo o bando delle parole straniere, – ha sottolineato Giuseppe G. Castorina, direttore del Dipartimento di lingue per le politiche pubbliche all'università “La Sapienza” - si avverte tuttavia il bisogno di un filtro nel loro impiego e soprattutto di una maggiore trasparenza dei termini utilizzati”. “Il giornalismo può essere un baluardo contro l'imbastardimento della lingua italiana – ha affermato Ruben Razzante, consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti. Occorre però che i giornalisti si attrezzino sul proprio linguaggio. Sarebbe auspicabile adottare un codice linguistico convenzionale che includa anche una sorta di moratoria di termini da non utilizzare. Sarebbe questa – ha concluso Razzante - un'opera di forte mediazione linguistica e di difesa della propria lingua”. “Sono qui – ha detto il ministro Stanca – per esprimere il mio apprezzamento a questo libro. L’ho trovato utile e confesso che ho scoperto termini informatici in inglese che prima non conoscevo. Sarà uno strumento utile per rompere certe barriere linguistiche. Oggi abbiamo la consapevolezza che la tecnologia migliora la vita, oltre ad avere uno straordinario valore scientifico e sociale. La tecnologia cambia il nostro modo di essere. Non c’è ricerca senza tecnologia, proprio per questo mi sento di approvare il progetto dell’autrice Antonella Distante”. All’evento erano presenti anche il Col. Gianfranco Cavallo ed il Cap. Gianluigi Me, in rappresentanza dell’Ufficio Informatica del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, che ha collaborato, unitamente all’Ufficio Informatica dell’Università “La Sapienza”, alla realizzazione dell’opera. |