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Enduring Strength of our Constitution

 
 

Cenni esplicativi sul discorso del Presidente Barack Obama del 21 gennaio 2013

 
     
 

Antonella Distante - Direttore della Rivista

 
     
     
 

Il Presidente Obama, all’atto della sua rielezione a quarantaquattresimo Presidente degli Stati Uniti, nel prestare giuramento sulla Costituzione il 21 gennaio 2013, ha formulato il tradizionale Inaugural Address [1]. Si tratta di un discorso conciso nella struttura, ma pregno di sostanza, come cercheremo di evidenziare nelle considerazioni che seguono. Pertanto, l’obiettivo della presente analisi è quello di mettere in rilievo alcuni punti interessanti soffermandoci non solo sull’interpretazione letterale del testo, ma cercando di trovare alcuni spunti di riflessione che permettano una lettura più integrata nel suo complesso.

La scelta delle parole Enduring Strength of our Constitution in apertura del suo discorso è dovuta al chiaro richiamo fatto dal Presidente alla carta fondamentale. La Costituzione è dipinta come momento essenziale della vita del Paese, è la sostanza del popolo americano che si riconosce nella «allegiance to an idea» promanante dalla stessa. Ma il principio secondo cui «all men are created equal» [2] e il fatto che gli uomini sono destinatari di diritti inalienabili come la vita, la libertà e il perseguimento della felicità, non è sufficiente di per sé a garantirne loro il godimento. Pur essendo verità «self-evident» non sono «self-executing». Pertanto, è a questo punto del discorso che Obama introduce un concetto chiave del suo contributo: l’importanza della partecipazione al processo di realizzazione della libertà. Per conferire maggiore solennità al passaggio, rievoca i patriots, che nel 1776 non combatterono «to replace the tyranny of a king with the privileges of a few or the rule of a mob». Quegli stessi antenati diedero loro una Repubblica, intesa come «a government of, and by, and for the people, entrusting each generation to keep safe our founding creed». Ad ogni generazione è affidato il compito di mantenere saldo questo credo fondamentale, e anche attraverso il sangue, versato da colpi di frusta e di spada, gli americani hanno compreso che nessuna unione costituita sui principi di libertà e uguaglianza può sopravvivere metà schiava e metà libera [3]. Di qui poi il riferimento alla promessa solenne di procedere insieme; a tal fine, il Presidente introduce la parola together, appellandosi così al senso di unità del popolo americano. Per questo lo chiama in causa, facendo leva sul senso di appartenenza, e invoca una unità d’intenti ad agire tutti insieme, accomunati da uno stesso denominatore per rendere i principi costituzionali realtà concrete. Nessuna parola più di together ripetuta più volte è riuscita a sortire un effetto tanto evidente, tanto che sembra un’invocazione, quasi una preghiera che il Presidente rivolge a tutti gli americani: «We made ourselves anew, and vowed to move forward together». Quindi, il ricorso all’anafora crea un effetto enfatico atto a catturare conseguentemente l’attenzione:

 

«Together, we determined that a modern economy requires railroads and highways to speed travel and commerce, schools and colleges to train our workers.

 

Together, we discovered that a free market only thrives when there are rules to ensure competition and fair play.

 

Together, we resolved that a great nation must care for the vulnerable, and protect its people from life’s worst hazards and misfortune.»

 

Le frasi che precedono riassumono con mirabile capacità di sintesi il sistema americano, i suoi tratti caratterizzanti l’innovazione, la formazione all’avanguardia, il liberismo economico, la consapevolezza del pericolo e delle tragedie scaturite dall’uso della violenza incondizionata.

Obama prosegue il suo discorso facendo riferimento a un altro aspetto importante nella compagine americana: lo scetticismo rispetto al ruolo dell’autorità centrale e la relativa capacità del governo di far fronte ai mali della società [4]. E quindi sposta l’attenzione su un tema centrale, ossia la «celebration of initiative and enterprise» e incede poi dipingendo un altro elemento fondamentale del popolo americano: «our insistence on hard work and personal responsibility, these are constants in our character». La centralità del lavoro sodo e la forte componente della responsabilità personale sono definite dal Presidente costanti del loro carattere [5].

Ecco che Obama conferisce sempre maggiore concretezza al suo discorso, introducendo il tema dei tempi mutevoli e in tal senso rileva la necessità di doversi adeguare all’incedere del tempo. Pertanto, il mantenere fede ai principi fondamentali richiede risposte nuove a nuove sfide, e il fatto di preservare le libertà individuali richiede un’azione collettiva [6].

Infatti, gli americani non possono far fronte alle esigenze del mondo attuale agendo per conto proprio, e a tal proposito il Presidente compara i «go-it-alone individuals» alle truppe americane che, con moschetti e forze irregolari, durante la seconda guerra mondiale tentano di sconfiggere il fascismo e il comunismo [7]. Per rendere ancora più evidente il suo ragionamento, prosegue poi con altri esempi concreti in cui il convergere di intenti è fondamentale:

«No single person can train all the math and science teachers we’ll need to equip our children for the future, or build the roads and networks and research labs that will bring new jobs and businesses to our shores.»

Qui è nuovamente fatto appello a un convergere di intenti e sforzi comuni. Infatti, ora più che mai è necessario che le cose vengano fatte insieme, come un’unica nazione e come un unico popolo [8].

Il tema dell’unità nazionale è ben delineato anche nel precedente discorso che Obama pronunciò il 6 novembre 2012 [9], all’indomani della sua rielezione: «What makes America exceptional are the bonds that hold together the most diverse nation on earth.» Sono proprio questi legami a fungere da collante e il senso di unità viene espresso in modo ancora più evidente nelle successive parole dello stesso discorso:

«We are greater than the sum of our individual ambitions, and we remain more than a collection of red states and blue states. We are and forever will be the United States of America.»

Ritornando all’Inaugural Address, il Presidente non può fare a meno di menzionare il fatto che questa generazione di americani è stata provata dalle crisi che hanno temprato la loro abilità a risolverle e messo alla prova la loro capacità di recupero. Procede poi con un breve cenno alla guerra dichiarando che un decennio di conflitti sta per concludersi e che una ripresa economica è iniziata [10]. Per infondere coraggio e dare la spinta per il futuro, afferma che le possibilità dell’America sono senza limiti e loro (gli americani) possiedono le qualità che questo mondo senza confini richiede: la gioventù e la grinta, la diversità e l’apertura, una capacità infinita per il rischio e il dono di sapersi reinventare [11]. Poi Obama richiama il suo popolo dicendo loro che sono fatti per questo momento e lo coglieranno nella misura in cui lo faranno insieme [12]. Ecco di nuovo prendere luce la parola together, proprio per sottolineare nuovamente e con forza l’azione comune.

Obama procede il suo discorso facendo un importante riferimento alle diseguaglianze sociali, sostenendo che il loro Paese non può avere successo fintanto che un numero sempre più esiguo di persone sta molto bene, mentre invece un numero sempre più grande se la cava a stento [13]. È dunque il momento di far entrare in scena la classe media in ascesa, sulle cui ampie spalle deve appoggiarsi il successo economico dell’America. Infatti, il Paese può prosperare laddove ognuno è in grado di trovare indipendenza e orgoglio nel proprio lavoro e laddove le retribuzioni, derivanti da attività oneste, affranchino le famiglie dall’orlo degli stenti [14].

Il Presidente compie una scelta importante proponendo un’immagine molto efficace nell’apprestarsi a concludere il suo discorso: afferma che gli americani sono fedeli al loro principio nel momento in cui una ragazzina, nata nella povertà più cupa, è consapevole del fatto che possiede le stesse opportunità di riuscire come chiunque altro dal momento che è americana, è libera ed è uguale non solo agli occhi di Dio, ma anche ai loro stessi occhi [15]. Questa importante e profonda affermazione sembra riecheggiare le parole del Presidente nel discorso del 6 novembre 2012, quando il riferimento al concetto di uguaglianza è stato espresso in modo molto diretto ed efficace:

«It doesn’t matter whether you’re black or white or Hispanic or Asian or Native American or young or old or rich or poor, able, disabled, gay or straight, you can make it here in America if you’re willing to try.» [16]

Infatti, è il principio secondo cui «all men are created equal» [17] il messaggio più profondo che Obama vuole lanciare attraverso questo discorso, e lo fa puntando sull’effetto emotivo creato dall’immagine di una giovane che diventa il simbolo di coloro che soffrono, che vivono in condizioni disagiate, ma che comunque, vivendo in America possono aspirare a mutare la propria condizione attraverso l’impegno, la responsabilità e il lavoro: solo così i principi sacralizzati nella Costituzione non saranno mera retorica, ma diventeranno una concreta realtà.

 

 

Bibliografia

Fairclough, N., Language and Power, Longman, 2001.

Fairclough, N., Analysing Discourse, Routledge, 2003.

Van Dijk, T. A., Discourse and Power, Palgrave, 2008.

 

 

Sitografia

http://www.archives.gov/

http://www.economist.com/news/united-states/21570712-uncompromising-words-president-who-will-never-have-face-voters-again-gloves

http://www.nj.com/politics/index.ssf/2013/01/presidential_inauguration_2013.html

http://www.nytimes.com/interactive/2012/11/06/us/politics/06-obama-election-night-speech.html

http://www.whitehouse.gov/

www.wordreference.com

 

 
 
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[1] http://www.whitehouse.gov/the-press-office/2013/01/21/inaugural-address-president-barack-obama.           Da questo discorso, fatto salvo quanto altrimenti dettagliato, verranno riprese tutte le citazioni esaminate e commentate in seno a questo scritto.

[2] http://www.archives.gov/exhibits/charters/declaration_transcript.html

[3] «Through blood drawn by lash and blood drawn by sword, we learned that no union founded on the principles of liberty and equality could survive half-slave and half-free

[4] «Through it all, we have never relinquished our skepticism of central authority, nor have we succumbed to the fiction that all society’s ills can be cured through government alone.»

[5] «Our celebration of initiative and enterprise; our insistence on hard work and personal responsibility, these are constants in our character.»

[6] «But we have always understood that when times change, so must we; that fidelity to our founding principles requires new responses to new challenges; that preserving our individual freedoms ultimately requires collective action.»

[7] «For the American people can no more meet the demands of today’s world by acting alone than American soldiers could have met the forces of fascism or communism with muskets and militias.»

[8] «Now, more than ever, we must do these things together, as one nation, and one people.»

[9] http://www.whitehouse.gov/the-press-office/2012/11/07/remarks-president-election-night

[10] «This generation of Americans has been tested by crises that steeled our resolve and proved our resilience. A decade of war is now ending. An economic recovery has begun.»

[11] «America’s possibilities are limitless, for we possess all the qualities that this world without boundaries demands: youth and drive; diversity and openness; an endless capacity for risk and a gift for reinvention.»

[12] «My fellow Americans, we are made for this moment, and we will seize it – so long as we seize it together.»

[13] «For we, the people, understand that our country cannot succeed when a shrinking few do very well and a growing many barely make it.»

[14] «We believe that America’s prosperity must rest upon the broad shoulders of a rising middle class. We know that America thrives when every person can find independence and pride in their work; when the wages of honest labor liberate families from the brink of hardship.»

[15] «We are true to our creed when a little girl born into the bleakest poverty knows that she has the same chance to succeed as anybody else, because she is an American, she is free, and she is equal, not just in the eyes of God but also in our own.»

[16] Vedasi nota 9.

[17] Vedasi nota 2.

 
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