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Nel Regno Unito, nell’ambito dell’NHS, il National Health Service britannico corrispondente al SSN italiano, la figura infermieristica preposta
all’assistenza della mother-to-be, ‘gestante’, durante le fasi di pregnancy, ‘gravidanza’,
childbirth, ‘nascita, parto’, e
postnatal care, ‘periodo delle cure necessarie al
bambino nelle prime fasi di vita’, è quella della
midwife [1], ‘ostetrico/a’, termine che deriva
dall’antico anglosassone “mit wif” che letteralmente significa
with woman, ‘con la donna’. La
tradizione storica vuole che questo termine sia impiegato perlopiù al femminile,
poiché pioniere di questo ambito infermieristico sono state proprio le donne,
già citate in questo ruolo nella Genesi dell’Antico Testamento 35:17, 1890 a.C.
circa [2]. Le
midwives (plurale irregolare di
midwife), non sono
physicians, ‘medici’, di formazione accademica come le
obstetricians, ‘ostetriche’, e i
gynecologists, ‘ginecologi’, che hanno un ruolo in
prima linea in caso di complicanze durante la
pregnancy, il labour, ‘travaglio’, la
childbirth e la
postnatal care.
In tutto il mondo, le midwives
si distinguono in tre categorie. Alla prima fanno riferimento coloro che hanno
completato un percorso di istruzione sia teorico, sia di tirocinio pur senza
affrontare lo studio della teoria generale di
nursing, ‘infermieristica generale’. Queste sono le cosiddette
professional midwives, ‘ostetriche professionali’. Nella seconda categoria rientrano
invece le nurse-midwives, ‘infermiere ostetriche’, che hanno
seguito un corso di specializzazione in
midwifery, ‘ostetricia’, dopo aver completato un corso di laurea in nursing di primo livello. Nella terza categoria, infine, confluiscono le cosiddette
birth attendants o
indigenous midwives, ‘assistenti al
parto’, figure atipiche che seguono le “linee guida” di gruppi etnici o
culturali specifici, senza aver acquisito alcuna formazione di tipo accademico.
Il ruolo della midwife durante la prenatal visit, ‘visita prenatale’, è sostanzialmente diverso da quello
dell’obstetrician e del
gynecologist, in quanto si esplica, prevalentemente, in una sorta di counselling familiare finalizzato alla
conduzione di una gravidanza secondo uno stile di vita il più salutare possibile
nella stretta osservanza di specifiche pratiche di igiene personale. A questo,
si affiancano ante-natal classes,
‘lezioni preparto’, in cui sia la
donna in stato di gravidanza che il partner vengono accompagnati all’esperienza
del parto stesso e del periodo successivo.
Addentrandoci più specificamente nella fase della
pregnancy, è con il
labour che di fatto inizia l’ultimo
step della
pregnancy. Inizialmente, si verifica lo show, ‘perdita di tappo mucoso’, ossia la perdita di muco di colore rosa dal tappo che
tiene chiusa la cervix, ‘collo dell’utero’; in alcune donne tale evento si presenta senza manifestazioni esplicite e l’intero
periodo del labour può prolungarsi
anche per alcuni giorni. Una volta che si sono rotte le acque, le membrane che
rivestono la sacca amniotica iniziano a fuoriuscire; quando la
mother-to-be avverte una più intensa
pelvic pressure, ‘spinta pelvica’, aumenta contestualmente il
movimento del bambino verso il basso fino alla sua fuoriuscita in presenza di
dilated cervix, ‘collo dell’utero dilatato’, di circa 10 cm. L’evento del parto,
preceduto dalla presentation,
‘presentazione’ [3], potrebbe rappresentare sempre una
fase molto delicata sia per la madre sia per il bambino; frequenti, ma
facilmente gestibili durante il parto, sono le
injuries, ‘lesioni’, derivanti da bruising, ‘ecchimosi da forcipe’, e
caput succedaneum, ‘ematoma cranico da parto’; più complessa e delicata si presenta la gestione di eventi
di brachial palsy, ‘paralisi brachiale’,
cephalohematoma, ‘cefaloematoma’, facial paralysis, ‘paralisi facciale’, e
subconjunctival haemorrhage, ‘emorragia sottocongiuntivale’.
I bambini nati prima della fine della trentasettesima settimana sono
sottoposti a premature labour, ‘parto prematuro’, e trasferiti subito nella NICU,
acronimo di Neonatal Intensive Care Unit, Reparto di Terapia Intensiva
Neonatale. In questa unità, vengono
collocati in una incubator, ‘incubatrice’, dotata di overhead bili light, ‘luci blu
fluorescenti’, per trattare jaundice, ‘ittero’,
apnoea, ‘apnea’, e
brachycardia, ‘brachicardia’. Un piccolo bracciale viene avvolto al polso o alla gamba del bambino per misurarne la
pressione sanguigna attraverso un apposito monitor su cui viene registrata anche la
frequenza cardiaca per mezzo di monitoring
pads, ‘cerotti per il
monitoraggio’, fissati sul torace del neonato; per la somministrazione di
sostanze nutritive e medicinali si utilizza una
intravenous line, ‘cannula intravenosa’, che passa da una vena più piccola a
una più grande vicino al cuore. L’aria viene inalata nei polmoni attraverso
un’altra piccola plastic line, ‘cannula di plastica’, inserita
all’interno della windpipe, termine generico per ‘trachea’ a cui
si associa quello medico-scientifico
trachea. Nell’incubator, anche i liquidi e le sostanze
nutritive vengono somministrati per mezzo di una
intravenous infusion, ‘flebo’,
utilizzando un piccolissimo needle, ‘ago’. Per l’ossigeno, si utilizza
invece una oxygen hood, ‘tenda ossigeno’, posta sopra la
testa del bambino per trasmettere la giusta quantità di ossigeno nel sangue
misurabile attraverso il pulse oximeter, ‘misuratore della quantità di
ossigeno presente nel sangue’, avvolto attorno al piede o alla mano del neonato,
tenuto stretto da una fasciatura. Se il piccolo necessita di frequenti
spostamenti corporei, si può impiegare un
radiant warmer, ‘lettino di rianimazione con lampade radianti’, letto aperto
senza protezioni laterali, dotato di una fonte di calore posizionata in alto,
sopra la testa del bambino in modo da localizzare la parte da riscaldare.
È nel periodo successivo alla
discharge, ‘dimissione del paziente dalla struttura ospedaliera’, e al
deliver, ‘affidamento definitivo ed esclusivo del bambino alle cure della madre dopo la
discharge’ stessa, che il ruolo della
midwife si rafforza ulteriormente al
fine di impedire l’insorgere di postpartum depression, ‘depressione
post-partum’, o qualsiasi altro
debilitating mood disorder,
‘alterazione, disturbo debilitante dell’equilibrio psichico’, come i ‘baby blues’ [4]. La pratica
assistenziale si focalizza, quindi, sull’home midwifery support, ‘sostegno e consulenza
medico-infermieristica’, soprattutto se in presenza di patologie frequenti del
bambino quali jaundice,
apnoea oppure alterazioni anatomiche
congenite della madre caratterizzate da
cracked nipples, ‘capezzoli
retroversi’, o in presenza di mastitis, ‘mastite’; a questo tipo di
assistenza fa seguito l’illustrazione delle pratiche di igiene personale di entrambi, per circa due mesi,
attraverso follow up, ‘controlli periodici’.
Fondamentali sono il monitoraggio del bambino mirato al controllo della
crescita, l’apprendimento delle istruzioni relative al
breast feeding, sinonimo di
breast sucking, ‘allattamento al seno’, oppure al
bottle feeding, sinonimo di bottle formula, ‘allattamento
artificiale’, per un equilibrato adeguamento alla condizione di
motherhood, ‘maternità’.
Dopo la childbirth, durante gli incontri periodici, le principali informazioni fornite alla madre dalla
midwife, nel ruolo contestuale di consultant midwife, ‘consulente infermiera’, riguardano
essenzialmente i seguenti aspetti:
- parenting, l’ʽessere in grado di svolgere il ruolo genitoriale’;
- development and
learning,
‘adeguato sviluppo e apprendimento intellettivo del bambino’;
- immunisation,
‘immunizzazione’;
- nutrition,
‘alimentazione’;
- family planning, ‘piano
sanitario familiare’.
A entrambi i genitori vengono suggeriti sia gruppi di ascolto di vicinato di cui
fanno parte altri genitori che condividono tale esperienza, sia
early parenting centres, ‘centri di
prima educazione alla genitorialità’, ossia di supporto per l’allattamento, la
gestione di patologie, disturbi del sonno e del comportamento. I
parenting services, ‘servizi genitoriali assistenziali’, sono rivolti a coloro che hanno figli dai zero ai
diciotto anni, con lo scopo di affrontare in modo collaborativo e non
conflittuale possibili family conflicts, ‘conflitti tra i membri del nucleo
familiare’, discipline issues, l’educazione intesa come controllo
del comportamento, disciplina correlata agli atteggiamenti punitivi derivanti
dalla sua assenza o da un’interpretazione forzata di tale dimensione, sleeping problems, ‘disturbi del sonno’, e più in generale improving family relationship, azioni volte
all’assunzione di atteggiamenti positivi e costruttivi tra i membri del nucleo
familiare, di concerto, se necessario, con i
social workers, ‘assistenti sociali’, locali.
Glossario
Ante-natal class: lezione preparto.
Apnoea:
apnea.
Baby blues:
tale termine fa riferimento ad atteggiamenti depressivi, di insoddisfazione generale
della neomamma, la cui origine endogena è riconducibile a un improvviso calo
degli ormoni progestinici, associati all’espulsione della placenta, che può
causare temporaneamente dei disordini dei ritmi interni e quindi anche dello
stato emotivo.
Birth attendant or indigenous midwife:
‘assistente al parto’, figura atipica che segue le “linee guida” di un gruppo
etnico o culturale specifico, senza aver acquisito alcuna formazione di tipo
accademico.
Bottle feeding:
sinonimo di bottle formula, ossia
l’allattamento artificiale.
Brachial palsy:
paralisi brachiale.
Brachycardia:
brachicardia.
Breast feeding:
sinonimo di breast sucking, ossia l’allattamento al seno.
Bruising:
ecchimosi da forcipe.
Caput succedaneum:
ematoma cranico da parto.
Cephalohematoma:
cefaloematoma.
Cervix:
cervice, collo dell’utero.
Childbirth:
nascita, parto.
Consultant midwife:
consulente infermiera.
Cracked nipple:
capezzolo retroverso.
Debilitating mood disorder:
alterazione, disturbo debilitante
dell’equilibrio psichico.
Deliver:
affidamento definitivo ed esclusivo del bambino alle cure della madre dopo la
discharge.
Development and learning:
adeguato sviluppo e apprendimento intellettivo del bambino.
Dilated cervix:
collo dell’utero dilatato.
Discharge:
dimissione del paziente dalla struttura ospedaliera.
Discipline issue:
l’educazione intesa come controllo del comportamento, disciplina correlata agli
atteggiamenti punitivi derivanti dalla sua assenza o da un’interpretazione
forzata di tale dimensione.
Early parenting centre:
centro di prima educazione alla
genitorialità, ossia supporto per l’allattamento, la gestione di patologie,
disturbi del sonno e del comportamento.
Facial paralysis:
paralisi facciale.
Family conflict:
conflitto tra i membri del nucleo familiare.
Family planning: piano sanitario familiare.
Follow up:
controlli periodici.
Gynecologist: ginecologo.
Home midwifery support:
sostegno e consulenza
medico-infermieristica.
Immunisation: immunizzazione.
Improving family relationship:
azioni volte all’assunzione di atteggiamenti positivi e costruttivi tra i membri
del nucleo familiare.
Incubator:
incubatrice.
Injury:
lesione, perlopiù derivante da ecchimosi o ematoma.
Intravenous line:
cannula intravenosa.
Intravenous infusion:
flebo.
Jaundice:
ittero.
Labour: travaglio.
Mastitis:
mastite.
Midwife:
ostetrico/a, termine che deriva dall’Old English “mit wif” che letteralmente
significa ‘with woman’.
Midwifery:
ostetricia.
Monitoring pad:
cerotto per il monitoraggio.
Motherhood:
maternità.
Mother-to-be:
gestante.
Needle:
ago.
NHS: National Health Service britannico
corrispondente al SSN italiano, Servizio Sanitario Nazionale.
NICU: acronimo di Neonatal Intensive Care Unit, Reparto di Terapia Intensiva
Neonatale.
Nurse-midwife:
infermiera ostetrica.
Nursing:
infermieristica generale.
Nutrition: alimentazione.
Obstetrician:
ostetrica.
Overhead bili light:
luce blu fluorescente.
Oxygen hood:
tenda ossigeno.
Parenting:
l’essere in grado di svolgere il ruolo genitoriale.
Parenting service: servizio genitoriale assistenziale.
Pelvic pressure:
spinta pelvica.
Physician:
medico.
Plastic line:
cannula di plastica.
Postnatal care:
periodo delle cure necessarie al bambino nelle prime fasi di vita.
Postpartum depression:
depressione post-partum.
Pregnancy:
gravidanza.
Premature labour:
parto prematuro.
Prenatal visit:
visita prenatale.
Presentation: presentazione.
Professional midwife:
ostetrica professionale.
Pulse oximeter:
misuratore della quantità di ossigeno presente nel sangue.
Radiant warmer:
lettino di rianimazione con lampade radianti; letto aperto senza protezioni laterali,
dotato di una fonte di calore posizionata in alto, sopra la testa del bambino in
modo da localizzare la parte da riscaldare.
Show:
perdita di tappo mucoso, ossia la perdita di muco di colore rosa dal tappo che tiene
chiusa la cervix.
Sleeping problem:
disturbi del sonno.
Social worker:
assistente sociale.
Subconjunctival haemorrhage:
emorragia sottocongiuntivale.
Windpipe:
termine generico per ‘trachea’ a cui si associa quello più strettamente
medico-scientifico trachea.
Bibliografia
AA. VV., Dizionario enciclopedico di scienze mediche e biologiche e di
biotecnologie, Zanichelli, 2008.
Beck, C. T., Further Development Of
The Postpartum Depression Predictors Inventory – Revised. Journal of Obstetric,
Gynecologic, and Neonatal Nursing, n. 35, 2012.
Farley, C., Camacho, C., New Directions In Midwifery Education: The Master’s of Science in Midwifery Degree. Journal
of Midwifery & Womens’ Health, n. 48, 2010.
Hamric, A., Spross, J., Hanson, C.,
Advanced Practice Nursing: an Integrative Approach, Sauders Elsevier, 2009.
Kraus, N., What’s in a name. Defining
the Professions of Midwifery. Journal of Nurse-Midwifery, n. 42, 1997.
Thompson, F.E., The Practice Setting:
Site of Ethical Conflict for Some Mothers and Midwives. Nursing Ethics, n.
10, 2010.
Sitografia
http://www.acronymfinder.com
http://www.digitaltermpapers.com/
http://www.nhscareers.nhs.uk/explore-by-career/midwifery/
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