La propagazione delle cosiddette nosocomial infections [1] o hospital acquired infections (HAIs) è un
problema presente in ogni parte del mondo e sta aumentando sempre di più. Esse
comportano un grave stress psico-fisico e in alcuni casi possono compromettere
la qualità della vita del paziente.
Le nosocomial infections vengono
così definite:
«Infections occurring 48 hours after being admitted to a healthcare facility
and […] secondary to the patient’s original condition. Since antibiotics are
frequently used within hospitals, the types of bacteria and their resistance to
antibiotics is different than bacteria outside of the hospital.
Nosocomial infections can be serious and difficult to treat [2].»
La prevenzione delle suddette infezioni, che provocano circa 5.000 morti
all’anno in Gran Bretagna, implica da parte di tutto l’NHS [3] un costo notevole, non sempre facile da stimare, per
l’introduzione di strumenti volti alla pulizia e di adeguate norme igieniche che
devono essere rigorosamente rispettate dal
medical e dal nursing staff, nonché dai pazienti stessi. Non tutte le infezioni sono prevedibili,
anche perché occorre tener conto di vari fattori quali l’età del paziente e la
necessità di sottoporsi a particolari procedure mediche anche invasive, per cui
ogni reazione è strettamente soggettiva.
Al momento del ricovero, il paziente è esposto a una notevole quantità di
microorganisms, quali
bacteria, viruses, fungi e
parasites che si riscontrano per lo
più all’interno dell’ambiente ospedaliero dove è facile avere contatti con altri
pazienti infetti. Ma anche la scarsa
hygiene del personale medico e paramedico, e le varie apparecchiature non
sterilizzate adeguatamente possono causare infezioni in pazienti già debilitati.
Nel momento in cui il paziente viene a contatto con questi microrganismi, non
necessariamente sviluppa infezione: essa infatti può in parte dipendere dalle
caratteristiche dei microorganisms che
possono opporre resistenza agli
antimicrobial agents. Tutti i pazienti possono contrarre queste infezioni,
sebbene i bambini e gli anziani siano esposti a un rischio maggiore.
Questi tipi di infezione possono svilupparsi in qualunque parte del corpo, ma
occorre prestare particolare attenzione alle
medical procedures adottate, ai
risk factors, al sito dell’infezione e
al trattamento. Si distinguono local
infections che sono localizzate in un’area specifica del corpo e
generalized infections, quando
l’infezione può penetrare nel bloodstream
attraverso le veins, così da
causare un’infezione più estesa. Tra le
nosocomial
infections
le più importanti sono:
·
Urinary tract infection (UTI), la più comune, che si sviluppa attraverso l’inserimento
dell’urinary catheter che serve per svuotare la
bladder.
·
Hospital-acquired pneumonia, la seconda
tra le più comuni hospital acquired
infections. I batteri e gli altri microrganismi vengono introdotti nel cavo
orale, attraverso procedure atte a trattare le
respiratory diseases. Gli agenti patogeni possono infatti raggiungere gli alveoli
attraverso, ad esempio, l’inalazione di spore fungine prodotte da aerosol
contaminati.
·
Surgical-site infections
che scaturiscono da strumenti chirurgici infettati, dalla
imperfetta sterilizzazione della O.R. (operating room) e dagli health care workers.
Sia le surgical wounds che le ferite
dovute a un trauma, tra cui burns e
ulcers, possono infettarsi.
·
Nosocomial bacteraemia
che, anche se rappresenta una piccola proporzione a livello delle nosocomial infections,
sta aumentando, in particolare per certi microrganismi come lo Staphylococcus
e la Candida. L’infezione si può verificare vicino al sito in cui
viene inserito il catheter o nel suo transito. Pertanto gli organismi che
colonizzano il catetere all’interno del vaso sanguigno possono dare origine a
una bacteraemia che all’inizio non presenta una sintomatologia evidente.
Da indagini condotte, è stato riscontrato che almeno un terzo delle HAIs si
possono prevenire. L’hand washing è la
più importante misura di prevenzione per ridurre i rischi. Le mani degli
operatori sanitari possono essere facilmente contaminate nel momento in cui si
avvicinano ai pazienti e alle superfici in cui il paziente stesso è a stretto
contatto.
Spesso però accade che vi sia un’inadempienza nei confronti dell’espletamento
di queste misure. Tutto ciò è da attribuire, tra le altre cose, a strutture
igieniche inadeguate, varie allergie a sostanze usate per la detersione e
mancanza di un controllo del personale ospedaliero.
Un altro elemento fondamentale nell’ambito della prevenzione è l’air hygiene. Il sollevamento della
polvere e la presenza di goccioline nell’aria sono tutti veicoli di trasmissione
di pathogens come ad esempio TB, MRSA, Acinetobacter. Pertanto, è importante che il
ricambio d’aria e la ventilazione avvengano non soltanto nelle O.R. e nelle
stanze in cui sono ricoverati pazienti ad alto rischio, ma anche nei vari
ambienti ospedalieri.
Il disinfettare e il pulire rappresentano pertanto un binomio fondamentale e
imprescindibile nella prevenzione delle
nosocomial infections.
Di conseguenza, risulta opportuno inculcare una
hygiene education, una maggiore
sorveglianza sulla quantità dei prodotti disinfettanti utilizzati. A questo
proposito, l’NHS inglese ha sviluppato un proprio sistema: il
Nosocomial Infection National Surveillance
Scheme [4], considerato come un primo passo per migliorare la
cura del paziente che riesce così anche ad apportare una diminuzione dei costi
grazie alla riduzione delle cause che possono poi provocare l’infezione.
Altro elemento da non sottovalutare come possibile causa è l’insorgenza di
ceppi batterici resistenti agli antibiotici, visto che il largo uso di questi
farmaci a scopo profilattico o terapeutico potrebbe facilitare l’insorgere di
tali infezioni.
L’uso indiscriminato degli antibiotici ha favorito la proliferazione in
ospedale di ceppi antibiotic-resistant,
agenti causali di numerose infezioni. Per tale motivo, prima di somministrare
una terapia antibiotica bisognerebbe effettuare un isolamento del germe
responsabile dell’infezione (antibiogram)
e seguire perciò una terapia mirata.
La prevenzione delle nosocomial
infections è una responsabilità essenziale che tutto il personale coinvolto
nelle strutture sanitarie e negli ospedali deve rigorosamente assumersi. Risulta
pertanto necessaria l’introduzione di adeguati programmi, nazionali e locali,
rivolti alla surveillance e alla
prevention e, soprattutto,
all’educazione.
Per ridurre le infezioni ospedaliere è infatti
necessario non solo attivare strategie per la rimozione o la riduzione dei
fattori di rischio, ma anche organizzare in modo sistematico i flussi
informativi e la reportistica inerente la diffusione delle infezioni stesse, gli
isolamenti microbiologici, i consumi di antibiotici e il rispetto delle linee
guida comportamentali. La gestione delle nosocomial infections
è quindi molto complessa. Di seguito viene riportato un breve schema per la
comprensione dei diversi ruoli all’interno delle strutture sanitarie inglesi nel
momento in cui ci si approccia alla cura delle infezioni ospedaliere.
L’hospital management deve cercare
di fornire un valido supporto per la campagna contro le
hospital acquired infections. Esso è essenzialmente responsabile di:
·
identificare adeguate risorse per attivare un programma volto a monitorare le
infezioni e applicare i metodi più appropriati per prevenirle;
·
assicurare l’educazione di tutto lo staff attraverso programmi di supporto per
le sterilization procedures;
·
verificare periodicamente lo stato delle
nosocomial infections e l’efficacia degli interventi effettuati;
·
aggiornarsi costantemente su tecniche innovative per garantire una sempre più
efficace igiene all’interno delle strutture sanitarie.
Per quanto concerne il ruolo del nursing staff nella prevenzione delle infezioni, è necessario che tale personale adotti
pratiche adeguate per tutta la durata del ricovero dei pazienti. Il
nurse nel proprio contesto operativo
svolge, di fatto, funzioni di educatore sanitario, di anello di congiunzione tra
le diverse professionalità e di referente costante per l’utente. In particolare,
il charge nurse è responsabile di:
·
mantenere l’igiene;
·
monitorare costantemente il corretto uso di pratiche igieniche come l’hand washing;
·
riportare prontamente al physician
ogni eventuale sospetto di infezione;
·
procedere con norme di isolamento di un paziente che possa riscontrare sintomi
di infezione;
·
limitare l’esposizione del paziente ai visitatori, allo staff ospedaliero e a
ogni tipo di apparecchiatura per la
diagnosis o il treatment.
L’infection control nurse
è un membro della squadra di prevenzione ed è responsabile di:
·
identificare le infezioni ospedaliere;
·
riscontrare il tipo di infezione e l’organismo infettante;
·
partecipare alla formazione/educazione del personale;
·
sorvegliare le infezioni;
·
creare
degli appositi programmi.
Sempre nell’ambito dell’NHS britannico, sono state effettuate varie iniziative
di prevenzione. A tale proposito, si può qui accennare al
Design Bugs Out [5], competizione lanciata dall’UK Design Council insieme all’NHS e
al Dipartimento della Sanità nell’ottobre del 2008. Lo scopo era quello di
incoraggiare i designer a utilizzare
il proprio talento per ridurre il numero delle
hospital acquired infections. Il loro punto di partenza era il seguente:
«Patients expect hospital to be clean
and safe.
Good design can help make that happen by developing furniture
and equipment that’s easy to clean and easy to use [6]».
La sfida era quindi quella di disegnare un prototipo di nuovi mobili,
attrezzature e servizi per migliorare la prevenzione e il controllo delle
infezioni. Si proponevano interventi per introdurre innovazioni nei seguenti
supporti sanitari:
·
Hand hygiene
·
Beside environment
·
Commode
·
Patient transport
Alla competizione hanno partecipato 37 squadre di
designer giudicate da esperti di
design, microbiology, nursing e patient care. Molti prototipi sono
reinterpretazioni di oggetti di uso quotidiano presenti nelle
healthcare facilities e che vengono
regolarmente in contatto con i pazienti e con lo staff; tra questi, ad esempio,
i blood pressure cuffs, che sono stati ridisegnati
utilizzando materiale idrorepellente al posto del velcro o di altri materiali
che risultano difficili da pulire.
Altre iniziative di prevenzione sono state svolte dalla
National Patient Safety Agency [7] il cui scopo è quello di migliorare la salute del paziente attraverso l’informazione,
supportando e influenzando il settore sanitario. Un esempio di queste iniziative
è 5 Moments for Hand Hygiene,
introdotta nel 2008/2009, dove per una campagna per l’igiene delle mani, molti
dispenser di alcol furono portati dai corridoi nelle stanze dei pazienti
cosicché questi ultimi potessero effettivamente vedere il personale
infermieristico disinfettarsi prima di svolgere le pratiche mediche.
Tuttavia, al giorno d’oggi la cultura sanitaria è ancora fortemente orientata
alla cura più che alla prevenzione, aspetto che influenza pesantemente i
comportamenti professionali anche infermieristici: la principale misura di
controllo delle infezioni continua a essere il tentativo di minimizzare
l’esposizione dei pazienti ai fattori di rischio. Le iniziative però
continueranno a esserci, perché i risultati, seppur minimi, ci sono stati, tanto
che la National Patient Safety Agency
afferma che:
«2008-9 has been a successful year as evidenced by a
demonstrable reduction in healthcare associated infections. This reduction
reflects the commitment of staff in every department across both hospital and
community settings. It also reflects investment by the Trust both financially
and as importantly through leadership and support. However, we are not
complacent and in 2009-10 we will continue our commitment to driving out
opportunity for avoidable infection [8].»
Glossario
Acinetobacter: l’acinetobacter è
un microrganismo infettivo molto pericoloso. Negli ambienti ospedalieri viene
definito “killer” perché resiste agli antibiotici.
Air hygiene: igiene dell’aria.
In riferimento alle infezioni ospedaliere, è essenziale che gli ambienti siano
costantemente sottoposti a pulizia e sterilizzazione, in modo da evitare la
presenza di polvere e altre particelle che si riscontrano nell’aria stessa.
Antibiotic-resistant:
antibiotico-resistente.
Antibiogram: antibiogramma.
L’antibiogramma (spesso indicato come ABG) consiste in un esame eseguito in
vitro che permette di accertare se un batterio è sensibile a un determinato
antibiotico.
Antimicrobial agent: agente antimicrobico.
Bacterium (pl. bacteria): batterio.
Beside environment: ambiente
circostante.
Bladder: vescica.
Bloodstream: flusso sanguigno.
Blood pressure cuff: misuratore della
pressione sanguigna a polso.
Burn: bruciatura.
Candida: la Candida è un’infezione fungina.
Catheter: catetere.
Charge nurse: caposala.
Commode: seggetta, ovvero sedile con vaso da
notte, per persone anziane o invalide.
Diagnosis: diagnosi.
Fungus (pl. fungi): fungo.
Generalized infection: infezione generica.
Hand hygiene: igiene delle mani.
Hand washing: lavaggio delle mani.
Healthcare facility: struttura
sanitaria.
Health care worker: operatore
sanitario.
Hygiene: igiene.
Hygiene education: educazione
all’igiene.
Hospital acquired infection: infezione ospedaliera (cfr HAIs).
Hospital-acquired pneumonia: polmonite
ospedaliera.
Hospital management: management
ospedaliero.
Infection control nurse: infermiere addetto al controllo
dell’infezione.
Local infection: infezione locale.
Medical procedure: procedura medica.
Medical staff: staff medico.
Microbiology: microbiologia,
ovvero disciplina che è parte della biologia che studia i microrganismi.
Microorganism: microrganismo.
Vengono definiti microrganismi tutti gli organismi normalmente unicellulari,
quali batteri, protozoi, miceti e alghe.
Nosocomial bacteraemia: batteriemia, ovvero presenza di batteri nel sangue, rilevata eseguendo un’emocoltura.
Nosocomial infection: infezione
nosocomiale. Il termine nosocomial
deriva dal greco nosus che significa
disease (‘malattia’) e
komeion che significa
to take care of (‘curare’).
Nurse: infermiere/a.
Nursing:
disciplina incentrata sull’assistenza e sulla cura dell’individuo.
Nursing staff: personale infermieristico.
Operating room: sala operatoria.
Parasite: parassita. In riferimento a un organismo che vive sopra o dentro un altro
organismo di specie diversa e che trae da esso i mezzi necessari al suo
sostentamento.
Patient: paziente.
Patient care: cura del paziente.
Patient transport:
si riferisce al trasporto del paziente, ad esempio tramite
ambulanza.
Pathogen: patogeno - agenti patogeni.
Physician: medico.
Prevention: prevenzione.
Respiratory disease: malattia
respiratoria.
Risk factor: fattore di rischio, in riferimento a una condizione specifica
inerente una
malattia e che di conseguenza potrebbe concorrere alla sua patogenesi,
favorirne lo sviluppo o accelerarne il decorso.
Staphylococcus: stafilococco, batterio della
famiglia Staphylococcaceae.
Sterilization procedure: procedura di
sterilizzazione.
Surgical-site infection: infezione
chirurgica.
Surgical wound: ferita
chirurgica.
Surveillance: sorveglianza.
Treatment: trattamento.
Ulcer: ulcera.
Urinary catheter: catetere urinario.
Urinary tract infection: infezione del
tratto urinario.
Vein: vena.
Virus: virus.
Acronimi
HAIs:
Hospital Acquired Infections -
Infezioni ospedaliere.
MRSA:
Methicillin-resistant Staphylococcus Aureus
- Batteri resistenti alla meticillina, farmaco antibiotico
derivato della penicillina.
NHS:
National Health Service - Corrisponde all’italiano SSN, ovvero Servizio Sanitario
Nazionale.
O.R.:
Operating Room - Sala operatoria.
TB:
Tuberculosis - Tubercolosi.
UTI: Urinary Tract Infection -
Infezione del tratto urinario.
Bibliografia
Glendinning, E. H., Holmström, B. A.S.,
English in Medicine, Third Edition,
Cambridge University Press, 2008.
Massari, L., Teriaca, M. Jo, English on Duty: A Pleasant Study of Medical English for Health Care Professionals, Scienza Medica, Torino, 2003.
McGraw-Hill, Dizionario enciclopedico scientifico e tecnico,
inglese-italiano italiano-inglese,
terza edizione, Zanichelli, 2004.
Ragazzini, G., Il Ragazzini 2006, Dizionario inglese-italiano
italiano-inglese.
Italian-English Dictionary, Zanichelli, Bologna.
Hospital – Official Journal of the European Association of
Hospital Managers, Vol. 10, ISSUE 4/2008,
Vol. 11, ISSUE 2/2009.
Sitografia
http://www.designcouncil.org.uk/
http://en.wikipedia.org/
http://www.his.org.uk/
http://www.icna.co.uk
http://www.infectioncontrolservices.co.uk/
http://it.wikipedia.org/
http://www.merriam-webster.com
http://www.npsa.nhs.uk/
http://www.nth.nhs.uk
http://www.wrongdiagnosis.com/
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