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Business Law vs Commercial Law: aspetti definitori e riflessioni linguistiche - Parte II

 
     
 

Antonella Distante - Direttore della rivista

 
     
     
 

Riprendendo il percorso intrapreso nella prima parte del presente studio [1] sulla terminologia afferente al diritto commerciale, si è iniziato con un esame delle formule espressive che appartengono al Business Law. In particolare, ci si è soffermati su Partnership e Company Law, delineando in maniera sintetica alcuni concetti chiave quali ad esempio quello di business, enterprise, venture, company, corporation, incorporation. Tale prima parte si è conclusa con la spiegazione dei termini formation e registration di una società facendo anche cenno al concetto di ‘personalità giuridica’, legal entity. Attraverso questa prima parte, si è rilevata la complessità intrinseca del settore oggetto di approfondimento e lo scopo dell’intero percorso è, come già sottolineato, quello di presentare una sorta di cornice entro la quale collocare la terminologia del diritto commerciale partendo con l’analisi della comparazione tra Business Law e Commercial Law. Pertanto, in questa seconda parte, l’obiettivo è quello di procedere nell’esplicazione di altre formule espressive che appartengono al campo di Company Law che, come già precisato, appartiene al Business Law, per poi affrontare in successivi contributi altri aspetti che ineriscono questo settore e in seguito affrontare tematiche concernenti Commercial Law al fine di concludere il percorso iniziato.

Riprendendo il discorso della registrazione e costituzione della company, tralasciando gli aspetti più legati alle procedure formali imposte in tale quadro ex lege, ai fini della presente analisi vale la pena menzionare la produzione dei documenti che rappresentano la società, ossia l’‛atto costitutivo’, memorandum of association, che indica la vestigia esterna della company, una sorta di carta d’identità ove sono dettagliate alcune informazioni essenziali sulla sua natura e composizione, come per esempio, il corporate name, il ‛nome della società’, denominato anche ditta, che si trova nella c.d. name clause. Tale ultimo termine corrisponde, nella disciplina giuridica italiana, al nome dell’impresa ed è annoverato, nello specifico, tra i segni distintivi dell’impresa stessa. Altro elemento specificato nell’ambito del memorandum of association è il corporate registered office, ossia lasede legale’, attraverso la clausola c.d. registered office clause. Nel novero delle clausole che sono integrate nell’atto costitutivo, tra le altre troviamo l’object clause, che indica lo scopo sociale, la limited liability clause, che stabilisce che la responsabilità dei soci è limitata, e infine l’authorised share capital clause che specifica l’ammontare massimo di capitale che la società è autorizzata a emettere.

L’altro documento che caratterizza la società è lo ‘statuto’, articles of association, il suo regolamento interno che ha lo scopo di dettagliare, ad esempio, i rapporti tra i soci e la società e tra i soci stessi. In americano, tale espressione si esprime con la forma articles of incorporation. Tale documento corrisponde, nella definizione presentata dal Black’s Dictionary, a «a governing document that sets forth the basic terms of a corporation’s existence, including the number and the classes of shares and the purposes and duration of the corporation» e in alcuni Stati americani l’articles of incorporation corrisponde al certificate of incorporation, «a document issued by state authority granting a corporation its legal existence and the right to function as a corporation » [2], anche denominato charter, che può corrispondere pertanto all’atto costitutivo della società e, in taluni consessi, anche al certificato di costituzione.

Al fine di fornire un quadro più integrato del lessico concernente i termini che indicano i documenti societari, è opportuno specificare che per indicare lo ‘statuto societario’ in American English si usa anche la forma corporate by-law che corrisponde a «an organization most authoritative governing document». A tal proposito, occorre precisare che la parola by-law può incontrarsi nella variante byelaw; facendo una breve, ma circostanziata, digressione sull’origine etimologica di questo termine, si può comprendere, ad esempio, il fatto che esso corrisponde anche a un atto legislativo emanato da autorità locali o altre organizzazioni decentrate e che in British English è annoverato nella delegated legislation [3]. Infatti, il termine deriva dallo scandinavo antico byr, «place where people dwell, town, village» (da bua, to dwell, ‘dimorare’), che corrispondeva a luogo di residenza, città, e quindi la formazione bi-lagu (ove lagu, sempre dallo scandinavo antico, corrisponde a law,legge’), ancora una volta alla stregua della spiegazione più sopra fornita, ha assunto nel suo complesso il significato di ‘legislazione locale’. Pertanto, alla luce delle considerazioni che precedono, risulta quanto mai utile, per chi opera in questo settore dell’inglese giuridico, conoscere questi aspetti di carattere terminologico al fine di utilizzare e interpretare correttamente tali formule espressive che presentano una serie di variazioni e caratteristiche peculiari in ragione della loro origine etimologica, delle diversificazioni che si hanno tra il British e l’American English: questo solo per citare alcune delle difficoltà riguardo l’uso di questi termini. Conseguentemente, la formula espressiva bylaw può indicare lo statuto societario, ma anche una fonte giuridica che si ricollega al potere legislativo in capo al governo attraverso enti locali decentrati, e pertanto risulta quanto mai essenziale il testo in cui tali termini vengono utilizzati al fine di identificarne di volta in volta l’uso specifico.

Procedendo nell’analisi della terminologia afferente questa fase formativa della company, è interessante soffermare l’attenzione su alcune parole che indicano i soggetti preposti alla presentazione dei documenti presso il Registrar of Companies, ‘ufficio del registro delle società’. Innanzitutto, analizzerei il termine promoter, «a founder or organizer of a corporation or business venture; one who takes the entrepreneurial initiative in founding or organizing a business or enterprise» [4], che ha una valenza molto ampia. In questo campo, indica il socio fondatore e si utilizza nell’espressione company promoter [5]. Dalla definizione tratta dal dizionario giuridico americano, si rileva che il termine promoter è utilizzato non solo per l’ambito societario, ma anche per chi promuove l’attività d’impresa e, più in senso lato, anche a livello organizzativo in genere. In American English, il termine che indica il ‘socio fondatore di una società’ è incorporator, «a person who takes part in the formation of a corporation, usu. by executing the articles of incorporation», che va distinto dal subscriber, ‘sottoscrittore di titoli di capitale’, ossia che attraverso una subscription, «a written contract to purchase newly issued shares of stocks or bonds» [6], si vincola ad acquistare, in ambito societario, titoli azionari od obbligazionari di nuova emissione. A tal riguardo, facendo un seppur breve cenno a tale aspetto, vale la pena ricordare che il termine ‘titolo azionario’ in British English corrisponde a share e non invece a stock come in American English. Di qui infatti discendono le forme stockholder (AmE) e shareholder (BrE) con riferimento alla figura degli azionisti, a cui va anche aggiunto il termine stakeholder, ‘portatore di interessi’, o in base a una delle definizioni fornite dal Codeluppi, ‘interlocutore sociale’, e che secondo una definizione ampia può, circostanziandosi in ambito societario, indicare anche il detentore di pacchetto azionario [7].

A tal proposito, risulta interessante un breve approfondimento sull’origine etimologica di stake per spiegare come, nei secoli, tale termine abbia assunto il significato di rischio, pericolo e scommessa, acquisendo in tal modo le diverse accezioni che attualmente ad esso si ricollegano. Partendo dalle diverse forme linguistiche offerte dal Black’s Dictionary, si considerano le due definizioni di stakeholder: «a person who has an interest or concern in a business or enterprise, though not necessarily an owner» e poi «one who holds the money or valuables bet by others in a wager». Ricostruendo l’origine etimologica di stake si rileva che proviene dall’inglese antico staca [8] derivante a sua volta dal germanico antico stakon, “pointed stick or post”, anch’esso frutto di un prestito linguistico dallo spagnolo estaca che rievoca l’italiano ‘stecca’ e che indica, fra le diverse possibilità, il luogo ove le persone erano arse a seguito dell’esecuzione di una condanna capitale. Da tale ultimo aspetto deriva il concetto di rischio, pericolo ma anche di posta ove si collocava la somma puntata nelle scommesse. La digressione che precede permette di confermare le diverse accezioni sopra enunciate che si ricollegano alla parola stake e di favorirne l’interpretazione nel campo societario, ma anche nel settore del gioco e della scommessa ove tale termine assume, alla luce di quanto esplicato, un’accezione diversa di ‘posta in gioco’. Ricollegando queste considerazioni all’uso più generico della formula interest at stake, ‘interesse in gioco’, è possibile afferrare il concetto di rischio che si deduce dalle spiegazioni che precedono. Ritornando al tema societario, il termine stake viene conseguentemente a indicare la partecipazione azionaria, ove è incluso il concetto di rischio connaturato al settore degli investimenti finanziari; inoltre, secondo un’accezione più ampia, tale termine può utilizzarsi per indicare in senso lato interessi economici. Pertanto, prendendo in esame il verbo to stake [9], risultano le diverse accezioni: ‘rischiare’, ‘puntare’, ‘scommettere’, ‘finanziare’; o ancora, riprendendo l’immagine relativa al palo che discende dall’origine etimologica, ‘delimitare con pali’, ‘sostenere con pali’, ma anche ‘piantonare’, ‘sorvegliare’, in particolare nella formulazione stake out.

L’analisi condotta ci ha consentito di allargare relativamente la panoramica sulla terminologia inglese nel campo del diritto commerciale. In questa sede, si è proceduto a esaminare i principali documenti societari e i principali soggetti che operano nella fase costitutiva delle società per giungere, in modo molto sintetico, ai soggetti che investono acquistando titoli di capitale societario. Nel prossimo articolo si procederà ad approfondire altri aspetti che ineriscono il settore oggetto di esame, sempre allo scopo di dipingere un quadro, seppure approssimativo, delle formule espressive che caratterizzano questa branca giuridica.

 

 

Bibliografia

AA.VV. Company Law, Oxford University Press, 2008-2009.

Black’s Law Dictionary, Thomson West, 8th Edition, 2007.

Cavendish Lawcards, Business Law, Cavedish Publishing, 2002.

Codeluppi, L., Dizionario di economia, banca e borsa, Le Lettere, 2005.

Distante, A., “Business Law vs Commercial Law: aspetti definitori e riflessioni linguistiche - Parte I”, Englishfor, la Rivista dell’ Inglese per Scopi Speciali, n. 2/2010.

Favata, A., Dizionario dei termini giuridici, Casa editrice La Tribuna, 2010.

Macintyre, E., Business Law, Longman, 2001.

Oxford Advanced Learner’s Dictionary, OUP, 2010.

Ragazzini, G., Dizionario Inglese-Italiano, Italiano-Inglese, Zanichelli, 2011.

Rose, F., Company Law, Nutshells, Sweet & Maxwell, 2004.

 

 

Sitografia

http://www.englishfor.it

http://www.etymonline.com/

http://www.wordreference.com/

 
     
 
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[1] Distante, A., “Business Law vs Commercial Law: aspetti definitori e riflessioni linguistiche - Parte I”, Englishfor, la Rivista dell’Inglese per Scopi Speciali, n. 2/2010.

[2] Black’s Law Dictionary, Thomson West, 8th Edition, 2007.

[3] Ossia la potestà normativa in capo al Governo che si estrinseca anche attraverso altre fonti giuridiche, quali ad esempio, gli Order in Council che sono comparabili, solo per avere un’idea in generale, con i decreti legge, essendo questi atti emessi in casi di particolare necessità ed urgenza, e gli Statutory Instrument che sono emanati a livello ministeriale con lo scopo di regolamentare in maniera più specifica determinati settori.

[4] Black’s Law Dictionary, Thomson West, 8th Edition, 2007.

[5] Codeluppi, L., Dizionario di economia, banca e borsa, Le Lettere, 2005.

[6] Black’s Law Dictionary, Thomson West, 8th Edition, 2007.

[7] Codeluppi, L., Dizionario di economia, banca e borsa, Le Lettere, 2005.

[8] http://www.etymonline.com/index.php?search=stake&searchmode=none

[9] http://www.wordreference.com/enit/stake

 
     
 
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