Frutto dello studio appassionato e costante del gruppo della Redazione, che a
dispetto del poco tempo a disposizione e dei numerosi impegni professionali è
riuscito a concludere anche in questa occasione il suo lavoro, anche l’uscita
del numero 1/2012 della nostra Rivista ha, seppur con ritardo, visto finalmente
la luce.
Gli articoli presenti in questo numero sono completamente diversi quanto a settori di
studio della lingua inglese.
In ordine di pubblicazione, inizio la presentazione del numero introducendo la mia
analisi sulle Words of Adverse Events,
un passaggio attraverso le parole delle situazioni insolute, complesse, perché
legate a un conflitto internazionale oppure alla complicata situazione economica
attuale. L’analisi è stata costruita all’insegna dell’esame di articoli
dell’Economist ove lo studio di termini quali
quagmire, stalemate,
deadlock e
catch22 è stato sviluppato allo scopo di carpire la valenza comunicativa di queste
espressioni attraverso il contesto in cui tali forme espressive sono state
concretamente collocate.
Dal campo della politica internazionale a quello del riciclo dei rifiuti ove Cristina
Dodich, che ormai da tempo si dedica allo studio delle parole della
green economy, ha condotto un
originale e articolato lavoro di approfondimento terminologico su parole
afferenti questo settore. In tale quadro, oltre alla spiegazione e comparazione
di numerosi termini di nuovo conio, si è soffermata anche sulla tendenza al
riciclo in campo linguistico proponendo utili e stimolanti considerazioni in tal
senso.
Altro lavoro è quello di Elisabetta Verardi che, alla stregua delle sue esperienze
professionali e anche in virtù del suo spiccato interesse per la materia, ci ha
proposto un nuovo articolo nel campo dell’inglese medico sui termini di una
delle patologie che affligge sempre più pazienti su scala globale: l’obesità. Il
suo approfondimento sulla globesity è un’occasione per analizzare forme espressive che riguardano questo specifico
ambito della medicina.
Nel ringraziare chi continua con impegno a credere in questa iniziativa, auguro a
tutti i nostri lettori buona lettura e … arrivederci al prossimo numero!
Antonella Distante -
Direttore della Rivista
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